Normativa sulla centrale termica: manutenzione e procedure antincendio
Cos’è la centrale termica a quali rischi è sottoposta
La centrale termica altro non è che il locale in cui viene installata la caldaia (la quale, a sua volta, provvede al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria). In questa stanza, viene bruciato il combustibile che scalda l’acqua che andrà a convogliare nei terminali (radiatori o rubinetti). Proprio il processo di combustione a metano (o con altri fossili) rende ineliminabile la possibilità di esplosioni e incendi che metterebbero a rischio l’incolumità delle persone e l’integrità degli edifici. Va da sé che, dato il rischio potenziale di incidenti mortali, la normativa riguardo la manutenzione e le procedure antincendio sia estremamente stringente. Di seguito, saranno elencati i responsabili delle centrali termiche e le disposizioni del DM di riferimento.
Centrale termica: normativa sulle opere manutentive
Manutenzione centrale termica: responsabilità e norma
Le operazioni di manutenzione della centrale termica devono essere svolte dal personale abilitato. Tuttavia, la responsabilità dell’impianto è così ripartita: responsabilità del proprietario in caso di abitazione privata; responsabilità dell’amministratore per i condomini in cui la caldaia risiede; responsabilità dell’amministratore delegato negli edifici di proprietà delle società; responsabilità del dirigente in strutture pubbliche. Gli oneri dei responsabili sono elencati nell’articolo 6 del DPR 151/2011 di seguito riportato.
- Mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate.
- Effettuare verifiche di controllo e tutti gli interventi di manutenzione.
- Informare adeguatamente coloro che abitano la struttura sui rischi di incendio connessi con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, sulle precauzioni da osservare per evitare l’insorgere di un incendio
- Informare adeguatamente coloro che abitano la struttura sulle procedure da attuare in caso di incendio
- Monitorare e registrare su un apposito libro i controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione.
L’inadempimento di uno o più di questi obblighi comporta la sanzione amministrativa fino a 2.582 euro ed eventuali conseguenze penali che possono arrivare alla reclusione fino a tre anni.
DM centrali termiche e sistemi antincendio
Prevenzione incendi centrali termiche
Le regole tecniche per la costruzione e la manutenzione delle centrali termiche sono particolarmente accurate ma la loro applicazione o meno dipende dal tipo di caldaia installata nella struttura. In particolare, si distinguono i provvedimenti a seconda della potenza dell’impianto.
- Caldaie inferiori ai 35 kW: non sono sottoposte a norme antincendio.
- Caldaie tra i 35 e i 115 kW: è obbligatorio uniformare il locale alle norme contenute nel DM 12 Aprile 1996 ma non viene effettuato il controllo dei Vigili del Fuoco.
- Caldaie tra i 116 kW e i 350 kW (categoria A rischio basso): obbligo di presentare la SCIA Antincendio al Comando dei Vigili del Fuoco competente.
- Caldaie tra i 351 kW e 700 kW (categoria B rischio medio): obbligo di presentare la SCIA Antincendio e il progetto al Comando dei Vigili del Fuoco.
- Caldaie oltre i 700 kW (categoria C attività a rischio alto): obbligo di presentare la SCIA Antincendio e un progetto al Comando dei Vigili del Fuoco; sopralluogo dei Vigili del Fuoco per il rilascio del Certificato di Prevenzione incendi (CPI).
Il progetto che viene presentato ai VdF deve essere redatto da una figura professionale accreditata.
Per maggiori dettagli sulla normativa antincendio e sulla manutenzione delle centrali termiche è possibile contattare lo staff di Faragli