L’attuale governo con il D.L. n 34/2020 (comunemente conosciuto come Decreto Rilancio) ha introdotto tutta una serie di misure atte a promuovere l’efficientamento energetico degli edifici, anche e soprattutto con soluzioni green come testimonia la presenza dell’ecobonus fotovoltaico al 110%. In particolar modo, l’articolo 119 di tale decreto prevede e descrive le misure per ottenere la detrazione fiscale sull’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, sia sugli edifici pubblici che su quelli privati. La detrazione si estende e si completa andando ad applicarsi anche per l’installazione, contestuale o successiva dei sistemi di accumulo integrati negli impianti fotovoltaici stessi. A rendere tale normativa particolarmente invitante (ed efficiente) è la possibilità, prima vietata, di cedere tale detrazione e autorizzare anche più di due cessioni del credito d’imposta. Dunque, un privato che vanta tale credito potrà cederlo all’impresa che effettua l’installazione, la quale potrà a sua volta cederlo ad un istituto bancario. Tale soluzione ha permesso di superare l’impasse che spesso aveva caratterizzato proposte similari a quest’ultima. Il privato cittadino che dovesse accedere a tali detrazioni potrebbe comunque decidere di non cedere il credito dovutogli e usufruirne sotto forma di detrazioni, le quali variano di caso in caso commisurandosi alla dichiarazione dei redditi del cittadino stesso e sono da intendersi come ripartite in cinque quote annuali di pari importo (prima di tale decreto gli anni erano dieci).
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Tale agevolazione si applica sulle spese sostenute fino a tutto il 31 dicembre 2021 (non sono escluse proroghe). Tuttavia, per poter poi accedere a tali detrazioni bisognerà ottenere un visto di conformità e l’asseverazione tecnica che testimoni e certifichi la validità e la conformità dei lavori svolti. Inoltre, nel caso degli impianti solari fotovoltaici e dei sistemi di accumulo integrati vi sono limiti di importo e di ammontare complessivo da rispettare: un limite di spesa di euro 1.000 per ogni Kwh di capacità di accumulo del sistema stesso. Dunque, sebbene il Superbonus al 110% rappresenti una misura economica ad effetto shock per il mercato del fotovoltaico e dell’efficientamento energetico degli edifici vi sono dei paletti da rispettare per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese. Va infatti ricordato che per accedere a tale sgravio bisognerà accompagnare l’installazione con degli specifici interventi strutturali: isolamento termico, sostituzione del sistema di climatizzazione o adeguamenti antisismici. La soluzione migliore per accedere senza problemi a tali incentivi è dunque quella di affidarsi ad esperti del settore capaci di svolgere tutti i lavori in conformità ai diktat previsti dalla normativa.
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